LU VANNIATURI
- " Sintìti, sintìti...! Urdini di lu sinnacu: nun si ponnu tèniri li maiali fora, nca sinno' c'è la contraminzioni..."
- Il bando esisteva già anteriormente all' età carolingia e, riconosceva al sovrano il potere di dare ordini di carattere precettivo o proibitivo e di imporne l'osservanza, infliggendo ai trasgressori una multa, cioè una sanzione pecuniaria, che nella misura normale era di sessanta soldi, ma poteva essere moltiplicata fino a raggiungere somme assai elevate.
- Erano i banditori a dar voce alla notizia, a renderla recepibile, insomma a fungere un pò da mass-media.
- Ad Alia, uno tra i più famosi" vanniaturi " fu" lu zi Ninu l'orvu ", il quale, sebbene fosse cieco, girava tutto il paese, fermandosi ad ogni "cantunera" per diffondere le più svariate notizie.
- "Lu vanniaturi" poteva essere assunto sia dal Comune. che da privati. Nel primo caso, quando cioè doveva fare un "bannu riali", prima di parlare, pardon, di urlare, usava suonare un tamburo, nel secondo caso, invece, destava l’attenzione con un semplice ma prolungato: "meeee !"
- In tempi più recenti altri "vanniatura", quali ad esempio "Ninu l'orvu" figlio, o Incerti Antonino , detto " spetta lu civu", erano soliti suonare prima del bando una "trummetta", cioè un corno di rame dal suono squillante.
- A questo punto è lecito chiedersi quali notizie divulgasse "stu vanniaturi".
- Ebbene, un pò di tutto !
- Nei bandi reali, avvisava la gente dell'imminente mancanza d'acqua, o dell'inizio del periodo per la vaccinazione, e ancora declamava ordini inerenti alla "gestione" degli animali.
- I commercianti, specie quelli di generi alimentari, solitamente, facevano pubblicizzare "da lu vanniaturi" l'arrivo di merci fresche: carne appena macellata, pesce di giornata, ecc... E infine, anche i privati se ne servivano per informare, per esempio, degli smarrimenti del bestiame con allettanti .offerte di "viviraciu" - ricompensa - per chi lo avesse ritrovato.
- "Lu bannu" richiedeva una tecnica particolare ed efficace, che sapeva bene usare "lu vanniaturi". Questi, infatti, arrivato ad una "cantunera,
s'aggiustava tuttu", prendeva fiato, impostava la voce con specifico uso del diaframma, metteva una mano alla "mascidda" - forse per fungere da cassa di risonanza! - e con la testa rivolta al cielo cominciava a "vuciari": Attenzione... la viva la viva! "Arrivaru sardi frischi nna lu zi' Micheli.."
- Ovviamente, non mancava mai qualcuno, che non avendo capito bene la notizia, se la faceva ripetere "a sulu" dallo stesso "vanniaturi,", che non disdegnava mai di farla.
- La scuola di marketing americana insegna ai venditori che bisogna urlare per essere efficaci e, di certo, "lu vanniaturi" sapeva esserlo; inoltre poteva ritenersi ben fortunato perché, quando - e capitava spesso! - doveva divulgare cattive notizie, si ritrovava sempre e comunque protetto dalla saggezza popolare. Infatti tutti sanno che "ambasciator non porta pena".
- di Laura Seragusa
- pubblicato in " La VOCE della Mamma " di Alia, nr.1/97, pag.4
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